Il discorso di Guido Melley in Sala Dante

AndreaNews

Pubblichiamo il discorso integrale che Guido ha tenuto in Sala Dante per il lancio della campagna elettorale:

Che bello vedere tanta gente, qui, tanti amici, tutti assieme, in questa sala gremita. E’ una grande emozione e vi ringrazio di esserci. E vi abbraccio, con affetto sincero.

Che emozione!

Questa sera, qui, insieme, inizia un viaggio verso il futuro. Un percorso comune, pieno di speranza e di entusiasmo. Di gioia e bellezza. Di amicizia e condivisione. Siamo qui, stasera, insieme, perché abbiamo tutti voglia di partecipare. Di parlare. Scambiarci idee e progetti.

Abbiamo voglia di cambiamento. Vogliamo una città più bella, accogliente. Piena di opportunità. Di giustizia. Una città in cui ognuno di noi possa costruire il suo sogno ed un pezzo di un sogno comune, più grande.

Insieme, possiamo mettere le ali a questa città.

Possiamo volare assieme, in alto. Ma per volare dobbiamo avere ben salde le nostre radici. Le nostre ali, il nostro volo è libero, è proiettato verso il futuro perché parte da idee, valori, sentimenti.

Lealtà. Qualità. Competenza. Partecipazione. Uguaglianza.

Sono queste le nostre parole. E’ questa la nostra pista per il decollo e per l’atterraggio.

Lealtà

Leali a un’idea, un progetto, un obiettivo; leali alla nostra comunità, nel rispetto delle diverse sensibilità; leali ai valori di solidarietà; leali alle persone che ci sostengono e ci sosterranno; leali e coerenti;

Qualità

Ci piacciono la bellezza, la serietà, l’innovazione; ci piacciono le persone che si mettono a disposizione di un progetto civico; che hanno una visione aperta del mondo; che si prendono a cuore il loro territorio; che riescono a coniugare il rispetto per la storia ed il desiderio di cambiamento;

Competenza

Ci piacciono le cose fatte bene; rispettare gli impegni e le scadenze; lo studio approfondito dei problemi, la conoscenza, la creatività, la fantasia, l’esperienza, la passione; la capacità di avere una visione a lungo termine e risolvere i problemi quotidiani; la difesa del territorio ed il respiro internazionale;

Partecipazione

Le idee, i progetti, gli obiettivi sono vincenti se frutto di elaborazione collettiva e condivisa; il gruppo, la discussione, sono alla base di ogni decisione per il bene comune; la democrazia è partecipazione; la libertà è partecipazione; il civismo è il fondamento per il progresso dei territori e della città;

Uguaglianza

Il merito esiste solo se ci sono uguali condizioni di partenza; una società, una città è civile se garantisce stessi diritti, doveri ed opportunità per tutti; una città deve essere governata a partire dalle esigenze dei più deboli; una città per tutti;

Mi candido a Sindaco perché amo la mia città e la voglio vedere più bella e accogliente, più viva e solidale. Questo è il momento in cui la società civile si deve impegnare in prima persona; credo nel lavoro di squadra, nell’assunzione di responsabilità e nella valorizzazione delle energie e delle idee innovative.

Ci metto la faccia, la mia storia, le mie competenze d’imprenditore e di amministratore pubblico. La capacità di ascolto, di armonizzare i contrasti e di unire. E la passione ideale e civile. Ci metto anche coraggio, molto coraggio.

Non sono un politico di professione, mi pongo in discontinuità con lo stile di amministrazione del passato, basato sui cosiddetti “caminetti”. Sull’occupazione delle istituzioni da parte delle correnti dei partiti.

La democrazia rappresentativa ha bisogno di una dose vigorosa di democrazia partecipativa. Le decisioni devono essere coinvolgendo i cittadini, a partire dai loro bisogni e desideri.

Noi siamo differenti!

Il Comune deve essere la casa di tutti: ascolto dei problemi, risposte rapide, servizi efficienti e semplici. C’è bisogno di aprire le finestre e far circolare l’aria. C’è bisogno di aria nuova. Di aria fresca.

Il Comune deve essere una casa di vetro, il massimo della trasparenza amministrativa. Le nomine degli assessori della mia Giunta, le nomine dei manager pubblici che dovranno guidare le società partecipate saranno decise in base al merito e al curriculum, con percorsi pubblici controllabili dai cittadini in ogni momento.

Merito, non “amici degli amici”. Merito!

E basta con i conflitti tra Enti e Istituzioni, anche questi mossi da interessi di corrente. Per ottenere risultati, per cambiare la noastra città dobbiamo precedere assieme, come una squadra unita.

Io sono mosso solo dal mio spirito civico e dalla passione per la mia città. Finita la mia esperienza amministrativa, se gli spezzini, come credo, mi daranno il loro sostegno a queste elezioni, tornerò al mio lavoro.

Una parte rilevante del talento consiste nel circondarsi di persone migliori di sé. La logica più frequente invece, è quella di nominare persone fedeli, non leali. Persone che non dissentono.

Noi stiamo candidando persone gentili, creative, capaci, determinate e dinamiche. Dotate di spirito critico. Che ragionano con la propria testa e che sono capaci di lavorare in squadra, per un obiettivo comune. Con lealtà.

LeAli a Spezia è una lista civica; ed è un progetto che si pone nell’alveo dei valori e delle idee del centro sinistra riformista ed europeo, solidale ed innovativo.

Abbiamo avviato un dialogo costruttivo con tutti i soggetti organizzati dell’area politica, sociale e culturale del lavoro e dei diritti sociali. Forze politiche sane, con valori forti e con lo sguardo proteso verso il futuro. Forze politiche che hanno accettato un progetto civico e che rifiutano la logica dello scambio.

L’ambizione è quella di un percorso riunificatore ed unitario, che potrebbe essere un laboratorio politico nazionale. Da loro mi aspetto un grande contributo di idee e di programmi.

E poi c’è un’area più di centro, che racconta il mondo delle professioni e dell’impresa più innovativa, il mondo da dove provengo io. La sfida è quella di riuscire a tenere assieme diverse sensibilità ed energie, in un’ottica di profondo cambiamento per il futuro della città.

Un centro sinistra moderno, innovativo, solidale: noi siamo il vero voto utile di centro sinistra!

Faremo una campagne elettorale in mezzo alla gente. Andremo nei quartieri, nei mercati; prenderemo gli autobus; andremo a parlare con gli anziani in fila alle Poste e al CUP; faremo il giro dei locali la sera, per parlare ed ascoltare ragazze e ragazzi.

Dobbiamo capire cosa pensano, cosa provano. Dobbiamo imparare da loro nuovi linguaggi e strumenti per leggere il mondo.

Vogliamo capire quali sono i problemi da risolvere, i temi da mettere al centro dell’azione amministrativa. Il programma nascerà dai contributi dei cittadini e da quelli delle formazioni politiche che mi sosterranno.

Abbiamo già dei valori, delle idee, dei progetti. Ne stiamo parlando, discutendo da quando questa avventura è partita e questa sera vogliamo condividere con tutti voi queste idee, che, grazie al vostro aiuto, al contributo di tutte le persone che incontreremo, si trasformeranno in punti di programma.

Il lavoro è al primo posto. Il lavoro per i giovani e per quelli che a 40/50 anni lo perdono. Dobbiamo favorire l’imprenditoria giovanile, i progetti innovativi del mondo digitale.

Creare le condizioni per attirare investimenti: semplificazione burocratica, sostegno alle imprese per la formazione, favorire la sinergia tra grandi gruppi e PMI, occupazione qualificata e stabile. Rafforzare la formazione continua e il sostegno sociale per coloro che perdono il lavoro, per garantire una ricollocazione veloce.

Il futuro della nostra città passa dal turismo, dal commercio e dai servizi di qualità. Abbiamo un teritorio unico per varietà e bellezza, possiamo offrire pacchetti turistici integrati che possono fare vivere una esperienza indimenticabile: mare, colline, cultura, enograstronomia.

Vogliamo una città accogliente, bella, vivibile di giorno ed attrattiva la sera per cittadini e turisti. Sono necessari cura del decoro urbano, pulizia, illuminazione diffusa. Dobbiamo sostenere il tessuto della accoglienza extra alberghiera, mettere in rete i bed and breakfast, gli affittacamere; ma, allo stesso tempo, creare le condizioni di semplificazione burocratica e di marketing territoriale per favorire investimenti in nuove strutture alberghiere.

Basta con i grandi centri commerciali. Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: No alla proposta di un nuovo insediamento all’area ex SIO.

Noi vogliamo tutelare il commercio di prossimità nel centro storico e nelle periferie; un tessuto produttivo che è qualità, difesa delle nostre tradizioni migliori e della nostra cultura, presidio sociale sul territorio. I veri centri commerciali sono quelli a cielo aperto, i negozi e le botteghe che animano il centro ed i quartieri.

Vogliamo il rilancio di una industria sostenibile, che crei occupazione di qualità. Fincantieri ha ottenuto nuove commesse: adesso bisogna investire in innovazione tecnologica, fare formazione, avviare un piano di assunzioni stabili.

La nostra cantieristica è in netta ripresa, vanno create le condizioni per cui il nostro idotto di qualità torni ad essere competitivo. E nell’area ex Enel vediamo bene un polo industriale per l’innovazione e le energie sostenibili, che crei occupazione, ricerca e nuovi prodotti.

Il Porto spezzino deve continuare ad essere un volano economico fondamentale: siamo favorevoli al completamento del Piano Regolatore Portuale secondo le prescrizioni approvate dal consiglio comunale. Dobbiamo garantire il flusso turistico delle crociere, ma ripensiamo un waterfront con puiù spazi pubblici e meno cemento.

Dobbiamo valorizzare e rilanciare l’Arsenale militare, in accordo con la Marina, con progetti industriali innovativi, nuova occupazione qualificata e utilizzo polifunzionale degli spazi.

Per Spezia è necessaria una “rivoluzione verde”.  Mobilità urbana sostenibile: in 5 anni dobbiamo passare completamente dal gasolio all’elettrico per gli autobus; implementare il trasporto via mare eco sostenibile, penso ai SeaBus progettati al Polo Universitario sotto la gestione di Nascetti; un grande piano di depurazione acque del Golfo, una bonifica che restituisca il mare agli spezzini.

Bisogna anche completare al più presto i lavori della fascia di rispetto per i quartieri del Levante, per restituire ai cittadini che abitano vicino al porto una piena qualità della vita. Si deve realizzare l’elettrificazione delle banchine dove approdano le grandi navi, che devono essere in grado di sostare a motori spenti e quindi non inquinare la città.

Dobbiamo superare la divisione centro-periferie e creare una grande città vivibile e decorosa in ogni pezzo del suo territorio, con una manutenzione urbana costate e diffusa.

Ci piace pensare anche ad un servizio migliore delle piste ciclabili, con nuovi percorsi segnalati per spezzini e turisti. E nuove aree attrezzate per i cani.

La raccolta differenziata deve funzionare bene. Sì al porta a porta, perché garantisce di ottenere alte percentuali di raccolta differenziata, ma con il ritiro dei contenitori entro un paio dal conferimento, no a contenitori sui marciapiedi tutta la notte:

il cittadino deposita il contenitore alle 19:30 e max alle 22:00 passano gli addetti a ritirarlo. Semplice, si può fare e bene!

Oltre a questo, bisogna però potenziare anche le isole ecologiche mobili e fisse e i cassonetti intelligenti con la tessera digitale.

La nostra attenzione deve essere rivolta al tema dei più deboli. Anche nella nostra città si assiste al fenomeno delle “nuove povertà”. Persone, intere famiglie che precipitano nell’indigenza: a causa della perdita del lavoro, di una malattia.

Dobbiamo fare in modo che il bilancio del Comune dedichi una voce per il sostegno a questi casi, azioni concrete accanto ad una vera politica sociale, come la tassazione progressiva delle imposte comunali, laddove è possibile.

Accoglienza e inclusione. Sono queste le parole in cui ci riconosciamo. Il fenomeno dell’immigrazione nella nostra città va affrontato con politiche di integrazione ad ogni livello, a partire dalla scuola.

Fondamentale è il ruolo di molte organizzazioni di accoglienza, quella della Chiesa e quelle laica, che devono poter integrarsi nelle politiche di welfare.

Sicurezza per noi è rispetto delle leggi, controllo del territorio, ma sopratutto inclusione ed integrazione in una comunità aperta e accogliente in cui tutti hanno gli stessi diritti e doveri.

E poi c’è la nostra scuola, un presidio culturale, educativo, sociale imprescindibile. La scuola dove ogni giorno docenti, presidi, personale tecnico e amministrativo lavorano con abnegazione, spesso tra molte difficoltà.

Lanceremo un nuovo piano di edilizia scolastica; coinvolgeremo le scuole in percorsi di connessione con il mondo del lavoro, delle imprese, dei grandi eventi culturali pubblici.

Va difesa e sostenuta la nostra Università, un Polo di eccellenza fondamentale per il rilancio del tessuto produttivo.

La Sanità. Va portata a termine la costruzione del nuovo Ospedale. Ma  dobbiamo anche gestire la fase di transizione, rendendola più agevole possibile per gli operatori della sanità e gli utenti.  Dobbiamo ristrutturare il pronto soccorso, perché così come è ora non va. Rilanciare un’incompiuta, l’Hospice nella nostra città.

Dobbiamo anche realizzare altri presidi sul terrritorio, case della salute, consultori, guardie mediche h24, anche pediatriche, in zone da individuare in base a bisogni e popolazione.

Vogliamo potenziare servizi di cura domiciliare, campagne di prevenzione, vaccinazioni.

La sanità vicina ai cittadini.

Governance del nuovo ospedale e ASL: anche qui, premiare merito nelle nomine, basta lottizzazione. E basta appalti al ribasso, che generano sfruttamento dei lavoratori e servizi scadenti per l’utenza finale. E poi gestione informatica di pratiche, pagamenti, profili dei pazienti, cartelle cliniche elettroniche.

Dobbiamo dedicare un grande impegno alla cultura. La cultura pubblica, come occasione di crescita civile di una comunità, ma anche di creazione di occupazione e benessere. Dobbiamo confermare e aumentare i risultati che il nostro Teatro Civico ha fatto registrare nelle ultime stagioni. Vogliamo ridare linfa e visibilità al Festival del Jazz, il più longevo di Italia. Sostenere e valorizzare esperienze significative anche da un punto di vista sociale come il Centro Giovanile Dialma Ruggiero. Migliorare costantemente l’offerta della nostra rete museale.

E, una promessa va fatta: se vinceremo le elezioni riapriremo lo Spazio Boss e replicheremo lo Sbarco dei Pirati, ampliando la collaborazione tra amministrazione comunale e tutti coloro che avranno suggerimenti e progetti validi da proporre.

Sentiamo moltissimo il tema della città a misura di bambini. Immaginiamo nuovi parchi giochi, ludoteche, asili. Ogni quartiere deve avere uno spazio per i bambini.

Migliorare le strutture che già ci sono con nuovi giochi, nuovi operatori qualificati, servizi igienici puliti e curati. Farne di nuove dove non ci sono. Potenziare i campus estivi. Garantire l’accesso ai nidi ed agli asili in primis alle famiglie più in difficoltà.

Attiveremo progetti europei, faremo accordi con cooperative, favoriremo e supporteremo la nascita di nuova imprenditorialità giovanile e femminile.

Noi siamo persone concrete, serie. Ma abbiamo anche dei sogni. Ne abbiamno uno grande, che, sono sicuro, piace alla maggior parte degli spezzini: l’interramento di Viale Italia.

Avvieremo la prossima grande opera della città. Un’unica grande opera, frutto di un concorso internazionale che indiremo subito. L’interramento di Viale Italia tra Piazza Europa e via Persio. I giardini si uniranno alla Morin. La strada correrà nel tunnel, con fermate degli autobus che porteranno in superficie. Ed un eventuale monorotaia. In superficie spazi verdi, spazi sociali, culturali, sportivi e ludici. Tutti interventi urbani leggeri, ecosostenibili.

Ecco il nostro Water Front: la città arriva al mare, il mare alla città.

I soldi? Si trovano: progetti europei, project financing.

Care amiche, cari amici

Tutto si può fare, se abbiamo nel cuore, negli occhi e tra le dita la tensione al futuro, la voglia di cambiamento, il gusto della sfida. La volontà di tendere al meglio. Spezia deve cominciare a immaginarsi, e diventare realmente una città europea.

Usciamo da provincialismo e proviamo a gettare uno sguardo curioso oltre la Diga. Ci sono popoli, idee, città, Paesi, linguaggi, novità. Ci sono mondi da decifrare. Nuove sfide da affrontare insieme.

Non restiamo chiusi in noi stessi, apriamo le nostre menti. Diamoci da fare, insieme. Ognuno di noi può mettere al sevizio della città le proprie idee, competenze. Il proprio entusiasmo.

Sono certo che se sapremo fare squadra, se saremo uniti, se saremo concreti e sognatori, riusciremo a cambiare questa città.

Assieme, metteremo le Ali a Spezia!

 

 

 

 

 

 

 

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